International Vegetarian Union
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Sezione 1: La scelta etica


1.1: I macelli sembrano delle "catene di smontaggio", ma gli animali non sono macchine.


1.2: Un'altra "catena di smontaggio"...

La ragione fondamentale per diventare vegan è il rispetto per gli animali. Chi segue questo stile di vita li considera esseri sensibili con un loro valore intrinseco e non semplici oggetti. I vegan non mangiano prodotti di origine animale come carne, uova e latticini, non indossano pelle o lana, non usano prodotti sperimentati sugli animali. Non comprano animali e non li tengono in gabbia, non visitano zoo e acquari, non vanno al circo e agli spettacoli con l'impiego di animali. Evitano insomma tutto quello che comporta la morte e la sofferenza per gli animali. Ogni anno miliardi di esseri sensibili sono trasformati in prodotti alimentari, dopo una breve vita fatta solo di sofferenza. Chi sceglie di vivere vegan non può fermare da solo tutto questo: rifiuta di parteciparvi e di esserne la causa.

Questo rifiuto nasce dalla consapevolezza che anche agli animali debbano essere garantiti i diritti fondamentali, esattamente per le stesse ragioni per le quali le persone civili ritengono che a tutti gli esseri umani essi debbano essere garantiti. Gli esseri umani e gli animali hanno infatti in comune molte caratteristiche, prima di tutte la capacità di soffrire. Se gli uomini come gli animali soffrono come è possibile giustificare la morale e la legge che impongono il rispetto dei diritti fondamentali per tutti gli uomini e contemporaneamente rifiutano di prendere in qualunque considerazione la sofferenza degli animali?


1.3: Prima di finire nel tuo piatto la carne che hai mangiato aveva questo volto.


1.4: Un vegetariano può evitare che queste scene si ripetano.


1.5: Negli allevamenti agli animali è negato perfino lo spazio per muoversi.


1.6: Sbarre di ferro separano i piccoli dalla loro madre.

Gli animali umani, che incarcerano, mangiano e sfruttano gli animali non umani, fingono che questi non sentano dolore. E' necessaria infatti una netta distinzione tra noi e loro, se vogliamo farne ciò che vogliamo, se li indossiamo e li mangiamo senza avvertire rimorsi o sensi di colpa. Gli umani, che spesso si comportano con crudeltà verso gli animali, vogliono credere che essi non possano soffrire. In realtà il comportamento degli animali dimostra il contrario: essi sono troppo simili a noi.
Carl Sagan e Ann Druyan - Scienziati - Tratto da: Shadows of Forgotten Ancestors, 1992


1.7: Questo maialino nella sua vita vedrà solo le sbarre della gabbia e il coltello del macellaio


1.8: Quando gli animali muoiono durante il trasporto i loro corpi sono trattati come rifiuti.

Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia. I francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è un motivo per cui un essere umano debba essere abbandonato senza riparazione ai capricci di un torturatore. Si potrà un giorno giungere a riconoscere che il numero delle gambe, la villosità della pelle, o la terminazione dell'osso sacro sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso fato. Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà di ragionare o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza paragone animali più razionali, e più comunicativi, di un bambino di un giorno, o di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? Il problema non è "Possono ragionare?", né "Possono parlare?", ma "Possono soffrire?".
Jeremy Bentham - filosofo


1.9: Il salame è servito...


1.10: Pecore dopo un viaggio estenuante verso il macello.


1.11: Il "gavage" delle oche per la produzione di foie gras.

 


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Queste pagine sono state create nel novembre 2001 da Marina Berati