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![]() spesso sento la domanda: "Quali sono i principali vantaggi del vegetarianismo?" Mi piacerebbe rispondere dal mio punto di vista - dal punto di vista di un abitante di un piccolo paese, nel quale per mezzo secolo non si è potuto né parlare né scrivere di questo argomento, e dove le condizioni erano estremamente sfavorevoli per noi riguardo a questo. Eppure abbiamo tenuto duro. In quelle circostanze non si sarebbe certo parlato di vantaggi ma piuttosto di svantaggi. Ma abbiamo ricevuto conforto dal noto detto di George Bernard Shaw: "La morte è meglio del cannibalismo." Comunque la situazione è cambiata, da quando abbiamo di nuovo aperto il nostro paese al mondo cinque anni fa. Ora abbiamo la libertà di parola e di stampa - e finalmente possono essere pubblicati i nostri libri e riviste con soggetti vegetariani. In ogni modo, in confronto con il resto del mondo, siamo rimasti indietro, e dobbiamo lottare molto per trovare di nuovo un contatto. Tuttavia, prima di tutto, ci vogliamo chiedere: perché una persona diventa vegetariana? Ci sono ragioni diverse che si potrebbero riassumere come segue:
Anni fa chiesi a un noto musicista, di cui si sapeva che aveva vissuto per 16 anni in modo strettamente vegetariano, perché era diventato vegetariano e perché non lo fosse più. Egli rispose alla prima domanda laconicamente: "Per motivi etici" e alla seconda: "Per motivi sociali." Per ciò che sapevo di lui era chiaro che egli viveva ancora come vegetariano a casa propria, mentre aveva evidentemente grandi difficoltà nei frequenti tour che erano collegati alla sua attività artistica. Nel frattempo incontrai diverse persone, che avevano deciso di vivere senza carne per liberare sé stessi da problemi di salute, che andavano da principi di artrite dell'anca a reumatismi acuti, fino ad eczemi resistenti. Mangiavano quasi completamente cibi costituiti da piante crude ed avevano successo - come poteva essere altrimenti? Infine c'è uno straordinario gruppo di persone che si occupano della protezione degli animali e della natura, fra i quali diversi cercano di vivere vegetariani. Lo fanno con la consapevolezza che molti cibi potrebbero essere usati meglio e più vantaggiosamente senza essere utilizzati per il bestiame. I motivi ecologici non sono legati solo all'economia ma anche all'aspetto etico, e cosė si chiude il nostro cerchio dei motivi. Voglio dire, tutto torna. Come ho già detto, c'è ancora una ragione che vale la pena di menzionare, ed è ovviamente la più alla moda. Il vegetarianismo, di cui non si è sentito parlare per anni, è un fatto relativamente nuovo e per questa ragione è diventato improvvisamente molto attraente. La gente spera di dimagrire e di conservare una figura giovanile. In futuro vedremo quanti di questi nuovi vegetariani rimarranno tali. Mi chiesero una volta in televisione: "Lei come diventò vegetariano?" Pensandoci, dovetti rispondere: "Si nasce vegetariani ". In ogni modo, non volevo dire che una persona deve essere vegetariana dalla nascita. L'essere umano è un essere incommensurabilmente complicato. Nel suo subcosciente sono raccolte le conoscenze e le esperienze di molte migliaia di generazioni. Solo conoscenze cruciali ed esperienze prevalgono. Ci sono individui che vengono a questo mondo con premesse certe, come il disgusto di vivere di cadaveri di animali macellati. Molti cercano involontariamente di trovare uno stile di vita in cui la loro esistenza non dipenda da un continuo spargimento di sangue e dal tormento di esseri innocenti. Se hanno abbastanza coraggio per opporsi alla piatta convenzione generale, e la determinazione di sostenere certe restrizioni sociali, spesso un piccolo shock può fare cambiare le loro abitudini. Molti bambini nascono con un innato disgusto contro il consumo di carne. L'uccisione e la vista del sangue provocano in loro un sentimento di orrore. Questo è esattamente il sintomo che distingue i giovani frugivori dai giovani carnivori. La sensibilità dei bambini li porta a sentire insopportabile il pensiero che dovrebbero mangiare i corpi dei loro compagni di gioco pelosi o pennuti. I loro genitori trovano grandi problemi pedagogici a vincere la contraddizione fra l'educazione all'amore e la necessità di uccidere brutalmente gli animali, cuocerli e mangiarli. Già uno sguardo fugace alla storia ci mostra che dall'antichità ogni periodo ebbe i suoi riformatori, pensatori e profeti, che insegnavano alla gente come si doveva vivere. I fondatori delle religioni portavano le loro esperienze interiori ed esteriori non solo nelle prescrizioni e nei rituali religiosi, ma anche nelle abitudini e nell'igiene della vita quotidiana. Da tempi antichi conosciamo i nomi dei più importanti medici le cui esperienze e conoscenze concordano fondamentalmente con i risultati delle ricerche di oggi. Tutti erano ad ogni modo singole personalità, e la loro conoscenza non aveva forza sufficiente per la scienza ufficiale. La gente colta li considerava non scientifici. Malgrado tutto, si accumulavano le prove sulla loro accuratezza, fino a quando divennero parte di una seria documentazione scientifica all'inizio del nostro secolo. Poiché non si possono menzionare in una breve conferenza, citerò solo due delle personalità meglio conosciute, che ebbero il coraggio di sollevarsi nel nome della verità. Il primo fu il medico danese Mikkel Hindhede, che rifiutò decisamente il dogma della proteina. Durante la prima guerra mondiale egli salvò la Danimarca, che era minacciata a quel tempo dal blocco per carestia, attraverso la proibizione della riproduzione dei maiali, rendendo disponibili agli abitanti i prodotti che dovevano servire per alimentare gli animali. Nel paese era permesso solamente di cuocere al forno pane di grano intero. I risultati di questa misura furono sorprendenti: improvvisamente ci fu cibo sufficiente per tutti, i tassi di malattie e morti regredirono in modo sorprendente, e i medici si lagnavano della mancanza di lavoro. Gli studenti di medicina sfortunatamente non vengono a sapere nulla di questa esperienza, che possiamo considerare come un esperimento riuscito su una popolazione di 3 milioni. Il secondo fu il nostro vegetariano classico, lo svizzero dottor Max Bircher-Benner, il pioniere del grano intero e delle diete di cibo grezzo; convincenti risultati delle sue osservazioni e trattamenti si ritrovano in numerose pubblicazioni. Ciononostante era ancora considerato un 'outsider'. Fu seguito da molti altri. La loro conoscenza crebbe e si specializzò. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, cominciò finalmente la ricerca scientifica della influenza del cibo sulla nostra salute, che si basava su asserzioni statistiche di Paesi differenti. Vedendo le loro irrefutabili prove persino i più ostinati avversari del vegetarianismo si arrenderanno - gli stessi che tentarono di convincerci, per molti anni, che non si può vivere senza carne, e che il nostro stato di salute dipende dalla quantità di proteine animali che abbiamo divorate. Abbiamo già fatto l'abitudine al fatto che ogni progresso si fa strada solo molto lentamente. Tutto ciò che è nuovo provoca in generale una possente onda di reazione. La gente non desidera affatto cambiare le proprie abitudini: per qualsiasi cosa trova immediatamente spiegazioni e controversie, che spesso sono lontani dalla verità. I loro pensieri inseguono in generale solo un obiettivo - trovare gli argomenti che permettano di continuare a credere ciò che hanno creduto fino ad ora. La conoscenza comune di tutti questi scienziati è la sistemazione, che nell'interesse della salute generale, cosė come nell'interesse della salvezza del nostro pianeta, è assolutamente necessario passare al cibo vegetale. E' provato che la carne è inadatta per gli esseri umani. Ci furono interi popoli, che non usavano affatto carne per il loro sostentamento, e nemmeno latticini. Solo pochi secoli or sono la parte predominante della popolazione europea (90-95%) viveva nelle campagne e si nutriva più o meno con una dieta di vegetali naturali. La carne era riservata a una piccola società feudale che comunque, a causa di questo stile di vita, soffriva di degenerazioni fisiche e psichiche. Il consumo di carne, - per non parlare del consumo di alcool - è fortemente cresciuto ed è stato reso accessibile a tutte le classi. Durante gli anni del comunismo era perfino sostenuto ufficialmente e innalzato a feticcio. Si credeva che i lavoratori avessero gli stessi diritti che precedentemente erano stati delle classi governanti. Persino i bambini imparano a scuola che liquori e droghe sono flagelli dell'umanità. Il pubblico comunque non sa che il consumo di carne è molto dannoso alla salute. Non sospetta di consumare veleno giorno dopo giorno. L'impressione sbagliata che il consumo di carne sia innocuo si afferma perché l'influenza emerge in misura sorprendente solo nella seconda e nella terza generazione. Lo specialista francese in pneumologia Paul Carton accertò, già nella prima metà del secolo, quanto la salute delle famiglie rurali peggiorasse, se queste si trasferivano in città avendo raggiunto una certa prosperità e dopo aver assunto l'abitudine urbana di un largo consumo di carne. La seconda generazione di queste famiglie, precedentemente sane, soffriva di attacchi di artriti, e nella terza generazione appariva già la tubercolosi. Senza dubbio c'erano altre condizioni che concorrevano, che il pubblico desiderava conoscere, mentre il consumo di carne non è affatto accusato. E' stato certamente scritto molto a proposito di simili osservazioni. Io potrei ricordare casi simili dal mio cerchio di parenti ed amici. La prima generazione che passò al cibo animale era piuttosto resistente e viveva fino ad una età avanzata. Ciò è spesso sottolineato: "Vedi, ha mangiato carne per tutta la sua vita, quasi tre volte al giorno - e ha vissuto più di ottanta anni!" La seconda generazione di queste famiglie deve lottare già contro le malattie, che spesso appaiono misteriosamente. Nella terza generazione, se i membri non cambiano stile di vita nel frattempo, ci sono già veri storpi. Io venni a sapere anche di altri casi: l'istinto di conservazione del figlio del macellaio del villaggio vinse, ed egli diventò vegetariano quando era ancora giovane. Altri esempi ormai ben noti di tali capovolgimenti è la coppia di sposi Are ed Ebba Waerland. Bircher-Benner ha indicato che la resistenza contro le infezioni può essere già indebolita al momento della nascita a causa di un errata alimentazione della generazione precedente. Figli di genitori che mangiano molta carne, di solito mangiano anche loro piatti di carne regolarmente. Alcuni soffrono di frequenti indigestioni e rimangono notevolmente magri nonostante il cibo abbondante. Al contrario altri, forse persino i loro fratelli, cadono prematuramente nell'obesità. In entrambi i casi, è una chiara prova che le loro ghiandole non funzionano bene. Le malattie più frequenti di questi bambini sono l'asma, la febbre da fieno e l'emicrania. Non sono da dimenticare il cuore, il fegato, i reni ed altre malattie negli anni successivi. Oggi abbiamo bambini che hanno già il cancro! Questi pazienti si aspettano con tutta la loro fiducia di essere salvati da un 'lavoro miracoloso' della medicina, che nasce probabilmente da paesi stranieri e li libera dai loro problemi. C'è comunque un 'rimedio che funziona miracolosamente': è semplicemente una dieta naturale, unita ad uno stile di vita salubre. Può riportare il recupero del corpo e può suscitare un nuovo amore per la vita. Sfortunatamente però, non tutti sono capaci di realizzare e capire questo. Le cosė spesso discusse allergie sono legate a risorse immunitarie indebolite, ed erano conosciute già al tempo di Bircher. Bircher le chiamava 'Idiosincrasie'. Secondo le sue osservazioni poté accertare che anche qui, i cibi sbagliati competono: se la persona affetta mangiava correttamente per lungo tempo, la sua ipersensibilità scompariva. In questo modo e' stato provato che non dobbiamo considerare come causa l'allergene, ma l'inquinamento dell'organismo. Oggi la causa è generalmente individuata nell'ambiente inquinato. C'è certamente una parte di verità in questo, ma dobbiamo considerare come causa primaria, anche oggi, la nutrizione innaturale, per la quale abbiamo prove irrefutabili. I nostri avi non sapevano molto riguardo alla correttezza della nutrizione. Avevano però il vantaggio che i loro cibi non venivano denaturati attraverso processi industriali e che le condizioni economiche li spingevano a vivere in moderazione. La società attuale di consumatori non gode di questi vantaggi. Niente li limita, e la pubblicità li svia invitandoli a spendere i loro soldi per prodotti inutili. Lo spreco enorme di cibo ci spinge a chiedere, quando l'umanità comincerà a usare il cibo economicamente, non nel senso del proprio profitto, ma nel senso del suo uso conveniente per il beneficio ed il benessere di tutti. Il nostro cibo manca oggi di elementi essenziali come minerali fondamentali, vitamine ed enzimi. Soffre di una malnutrizione nascosta. Le necessità del nostro organismo sono molto modeste, se sostituiamo la quantità con la qualità. La correlazione tra il nutrimento e le condizioni emotive sono conosciute da lungo tempo. Gli organi, che non lavorano a sufficienza a causa di una alimentazione innaturale, diventano spesso la causa di problemi psichici. . Di solito sono disturbi innocui, come depressioni, neurosi diverse, malinconia, irritabilità, ecc. Gli psichiatri dicono che la causa primaria è una attività ghiandolare squilibrata, insufficiente oppure eccessiva. Hanno completamente ragione: le ghiandole non ricevono ciò di cui hanno bisogno, e non possono lavorare in modo efficiente. Oggi quasi ogni secondo un paziente si lamenta di nervi e stress. La vita moderna richiede sempre di più di ciò che può essere superato o sopportato da ciascuno. La conseguenza è spesso l'evasione attraverso la dipendenza a liquori, droghe, gioco d'azzardo, sesso e crimine. Dov'è la linea di frontiera fra il normale e l'anormale? Involontariamente noi ci domandiamo se tutto questo non è da vedere in collegamento con l'avvelenamento attraverso il cibo innaturale e deteriorato. Pensiamo alla legge di causa ed effetto: Prima di tutto il cibo principalmente trattato, il. grano. Il risultato è il desiderio per la carne ed i grassi, insieme con l'aiuto di liquori e droghe. In quale altro modo possiamo spiegare l'inatteso incremento di negativismo, intolleranza, brutalità, dissipazione sessuale, aggressività, fanatismo, potenza distruttiva, e gli assurdi conflitti di guerra che hanno portato dolore illimitato a milioni di persone? Tolstoi ha detto "Finché ci sono macelli ci saranno anche campi di battaglia." Ora possiamo ritornare alla nostra prima domanda: Quali sono i vantaggi principali del vegetarianismo? La risposta è molto semplice: Una salute molto migliore, una buona coscienza, e da questa una serenità interna, un equilibrio emotivo e il sentimento della libertà. Benché siamo convinti del nostro stile di vita, incontriamo continuamente discriminazioni, almeno nel nostro Paese. Questo è evidente non solo nell'atmosfera sociale ma anche nel modo di pensare l'economia e le strategie economiche del nostro governo. Specialmente i nostri figli soffrono di questa discriminazione. Non possono fare visite ai kindergartens, asili infantili, e non partecipano ai campi di vacanza. Sono forzati, più o meno, a vivere in isolamento. E gli adulti? Ancora oggi abbiamo problemi con l'alimentazione negli alberghi, nelle guest houses, in vacanza e nei seminari. Una assurda politica divide i cibi sani, naturali nella classe dei cosiddetti 'articoli di lusso'. Cioè sono sottoposti ad una tassazione, sul valore aggiunto, del 25%, mentre i cibi snaturati vengono tassati, sempre sul valore aggiunto, solo con il 6%. Siamo giunti ad una situazione in cui il grano ordinario è più caro della farina. Giovani coppie, che vorrebbero nutrire i loro figli in modo sano, sono costretti a comprare loro dolci invece di frutta essiccata e noci, semplicemente perché non possono permettersi questi prodotti sani. Dobbiamo vivere in un ambiente distrutto, e soffrire l'aggressione di quella gente, la cui psiche è disturbata dai cibi innaturali. Noi non vogliamo forzare nessuno a vivere con il nostro stile di vita. Però non dobbiamo dimenticare la nostra meta: cambiare la coscienza sociale cosė che non siamo più considerati come creature strane ma come persone intelligenti che vivono consapevolmente.
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